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17/06/2008 10:10 | |
È braccio di ferro. Fra Fiorentina e Adrian Mutu niente è deciso se non la ferrea determinazione di Pantaleo Corvino di escludere qualsiasi aumento sullo stipendio del rumeno. Il giocatore dal suo ritiro aveva fatto sapere di voler restare, di non aver chiesto 4 milioni di euro a stagione, ma un aumento quello sì. Un aumento in linea, ripeteva il rumeno, con la crescita della squadra viola fino all’ingresso in Champions. Un segnale, un premio, un riconoscimento, ma adesso è assolutamente indiscutibile che Corvino non è disposto a dare un solo euro in più. Cosa accadrà quando nei prossimi giorni si arriverà al faccia a faccia decisivo? Magari tutto sarà risolto da una stretta di mano ma c’è anche l’ipotesi del divorzio, di Mutu davvero messo sul mercato. D’altra parte per la Fiorentina è arrivato anche il momento di fare i conti. Dopo l’acquisto di Felipe Melo, di Jovetic, di Gilardino e di Vargas, il club viola si trova con un passivo di 42 milioni che sta facendo riflettere. C’è dunque la necessità di rientrare o di stoppare qui la voce acquisti cercando almeno di recuperare qualcosa con la cessione dei giocatori più periferici. Potrebbero essere Avramov, Lupoli, la comproprietà di Papa Waigo, quella di Daniele Cacia, più difficilmente Santana o Osvaldo. Dunque i Della Valle si trovano davanti a due opportunità: 1) dare il via a Corvino per la cessione di questi giocatori e per l’acquisizione dell’esterno destro di difesa, coprendo poi il deficit con una ricapitalizzazione personale; 2) decidere di cedere almeno un giocatore capace di portare una cifra importante. Potrebbe essere proprio Mutu? A condizione che emerga una società pronta a investire 20-25 milioni di euro? Ma chi poi al suo posto? Sia come sia l’impressione è che il braccio di ferro sia solo all’inizio.
Alessandro Rialti - Corriere dello Sport-Stadio |
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